Il sole è appena spuntato dietro la collina di Entoto, ma Mahilet è già china da un pezzo sulla filatrice. Il cotone grezzo passa attraverso una curiosa struttura esagonale in legno per poi essere avvolto su un rotolo di filo. Ancora un paio di cartucce blu e sarà pronta a passare alla tessitrice. Senza soste e distrazioni, prima di sera avrà confezionato diverse sciarpe colorate, che verranno vendute nel piccolo negozio adiacente a 100 birr l’una. Una fortuna per una donna che fino a pochi anni fa si spezzava la schiena raccogliendo illegalmente legna tra le foreste di eucalipti intorno ad Addis Abeba in cambio di pochi spicci. Continue reading
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