Canta, danza, recita e gioca col pubblico. Senza concedersi tregua. I musicisti che lo accompagnano sono stremati, lui è fresco come una rosa. Mahmoud Ahmed ha 71 anni, ma da come sta in scena sembra ancora il ragazzino che una notte del 1962 salì sul palco dell’Arizona club di Addis Ababa per sostituire il cantante della Imperial Body Guard Band di Haile Selassie, il Re dei Re. Da lì a poco si sarebbe trasformato nella voce guida del movimento musicale noto come “Ethio Jazz”. Continue reading
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