Author Archives: AdrianoMarzi

Leasing Etiopia

2-I pomodori della Jittu, quasi pronti per volare verso i supermercati di Dubai o Riyadh. Anche semi, macchinari e prodotti chimici utilizzati nella coltivazione vengono dall'estero

“Il peccato originale della civiltà occidentale è la proprietà privata della terra, artificiale e infondata come il diritto divino dei re”. Così scriveva l’economista Henry George, ormai due secoli fa. In Etiopia sembrano aver sposato le sue idee: salito al potere nel 1991, l’Ethiopian People’s Revolutionary Democratic Front (Eprdf) – partito che continua a governare incontrastato il Paese anche dopo la morte del leader Meles Zenawi – ha prima mantenuto il regime fondiario “sociale” del Derg, poi stabilito nella costituzione del 1995 che “la terra è proprietà comune delle nazioni, nazionalità e popoli d’Etiopia”. Ma dietro gli slogan patriottici della retorica di regime, l’unico vero proprietario della terra etiope è il governo, in grado di concederne e revocarne il diritto di utilizzo a suo piacimento. Continue reading »

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Giochi pericolosi

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Le manifestazioni sportive sono ancora lontane, ma l’atmosfera intorno allo stadio Maracanà è già bollente. Dopo aver sloggiato 667 nuclei familiari dalla favela Metro Mangueira per far posto a un parcheggio, nelle ultime settimane il governo carioca ha prima sgombrato la “Aldeia Maracanà” – un gruppo di nativi di 17 etnie diverse, che da anni occupava il vecchio museo indigeno adiacente allo stadio – poi sigillato gli ingressi del Célio de Barros, il “tempio” dell’atletica carioca, abitualmente frequentato da centinaia di atleti. La struttura si trova all’interno del Complexo do Maracanà, e nei piani del governo verrà demolita per lasciar spazio a un maxi centro commerciale che sorgerà affianco al nuovo parcheggio dello stadio. Continue reading »

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I mattoni crudi di Ropi

Lorenzo Fontana nel cantiere della chiesa di Webedidiqqa durante una riunione con gli operai

La motocicletta sbanda sulla sabbia, sobbalza tra le buche della pista che collassa di continuo nel letto profondo dei torrenti in secca. Ogni tanto incrociamo un carretto di legno trainato da un asino, gli sguardi curiosi dei passeggeri scompaiono nella polvere infuocata dal sole. Ai lati della “strada” sfilano piccoli gruppi di capanne di legno e fango, le sommità dei tetti di paglia raccolte in splendide anfore di terracotta, l’ingresso incorniciato da pregevoli dipinti. “Lollo, Lollo, Abba Lollo”, gridano i bambini che abbandonano i cortili per correre dietro a noi. Viaggiamo nella woreda (distretto) del Siraro, sulla via che dalla cittadina di Alaba porta al villaggio di Ropi. A casa di Lollo. Continue reading »

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Mineros del Cerro Rico

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Ho appena deciso di farla finita con la cooperazione internazionale e provare a guadagnarmi da vivere scrivendo, quando nell’ottobre del 2004 entro per la prima volta in Bolivia. Con me ci sono il fidatissimo Abuelo, compadre di mille ghignate, e la splendida Ana, meglio nota come Ministerio de la Buena Onda. Arriviamo dal deserto di Atacama, in Cile, a bordo di una jeep diretta al Salar de Uyuni. Risaliamo la Cordillera de los Andes tra lagune di mille colori, stormi di fenicotteri rosa, vulcani, orde di pacifici lama, pozze termali e gayser ustionanti. Un viaggio durato 3 giorni, forse lo spettacolo più bello che la Natura mi abbia mai offerto. Continue reading »

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Le rose “giuste” di Ziway

Sher workers in Ziway. Cut flower industry in Ethiopia is dominated by Dutch foreign investors

Nonostante sia stata introdotta solo di recente, la floricoltura in Etiopia è un’industria seconda solo a quella del caffè e del pellame. Le principali compagnie mondiali del settore hanno cominciato a trasferirsi qui una decina di anni fa, attratte dalle condizioni molto favorevoli offerte dal governo etiope: terre fertilissime concesse a prezzi irrisori e incentivi fiscali straordinari. Ma è soprattutto la forza lavoro abbondante e a bassissimo costo che rende così attraente l’Etiopia. La Sher, compagnia olandese leader mondiale nel commercio di rose, ha scelto il lago di Ziway, 160 km a sud di Addis Abeba, per impiantare le sue prime serre etiopi. Osservate dalle cime delle colline circostanti, le fila di capannoni color bianco sporco hanno l’aspetto di una propaggine malaticcia del lago, che dalla riva si perde all’orizzonte. Continue reading »

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Addis Abeba Social Club

Mahmoud Ahmed performing at Selam music festival

Canta, danza, recita e gioca col pubblico. Senza concedersi tregua. I musicisti che lo accompagnano sono stremati, lui è fresco come una rosa. Mahmoud Ahmed ha 71 anni, ma da come sta in scena sembra ancora il ragazzino che una notte del 1962 salì sul palco dell’Arizona club di Addis Ababa per sostituire il cantante della Imperial Body Guard Band di Haile Selassie, il Re dei Re. Da lì a poco si sarebbe trasformato nella voce guida del movimento musicale noto come “Ethio Jazz”. Continue reading »

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Harar

Harar meat market

Chi entra ad Harar è destinato a intraprendere soprattutto un viaggio nel tempo. Spalmata sulla cima di una collina che domina i campi tutt’intorno, l’antica città è protetta da mura fortificate in cui si aprono cinque porte. Da qui, all’alba, entrano i contadini coi loro asini, le schiene cariche dei frutti della terra e del sudore. La notte invece è il turno delle iene, che vengono a ripulire la città popolando l’oscurità delle loro sinistre risate. All’interno delle mura non c’è traccia di alberghi, banche o internet cafè, tutti relegati nella città nuova che continua a crescere attorno. La vita sembra scorrere ancora nel decimo secolo, periodo cui vengono fatti risalire i primi insediamenti umani e la costruzione delle moschee più antiche (Aw Mansur e Garad Muhammad Abogh). Continue reading »

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metamorfose ambulante

Kapanno

La pigrizia è una brutta bestia. C’è voluta la “fine del mondo” per convincermi finalmente ad aprire un mio blog. L’appuntamento col calendario dei Maya mi troverà dove la storia degli uomini ha avuto inizio e dove potremmo cominciare a riorientarci: Metamorfose ambulante nasce in Etiopia.

“Eu prefiro ser essa metamorfose ambulante, do que ter aquela velha opinião formada sobre tudo”, Raul Seixas  http://letras.mus.br/raul-seixas/48317/

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